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I crying café di Tokyo non sono strani, lo sei tu

  • Fabrizio Mazza
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 4 ore fa

Hai presente quando hai voglia di pizza ma la pizzeria è chiusa e quindi vorresti piangere ma non puoi perché sei al lavoro/in metro/in mezzo alla gente e soprattutto perché non si fa? Bene, a Tokyo hanno trovato la soluzione: i crying café.


📌 Finita questa lettura saprai:

  • cos'è un crying café

  • perché esiste (ha senso)

  • come funziona


Un matcha latte in primo piano e una donna che piange sullo sfondo.

Cosa sono i crying café?

I crying café sono locali dove puoi andare a sfogarti senza essere disturbato. Non sto scherzando. Sono spazi pensati apposta per chi ha bisogno di piangere ma non ha un posto dove farlo.


Stanze piccole, arredate con cura, musica rilassante, luci soffuse e, a disposizione dei clienti, film strazianti o libri commoventi. Il mix perfetto per farti venire fuori tutto.



Ok, ma perché?

Facciamo un passo indietro. Nel 2013, Hiroki Terai ha organizzato a Tokyo il primo evento di ruikatsu (涙活, letteralmente "attività delle lacrime").


L'idea era riunire persone in uno spazio dove piangere insieme. Niente terapia, niente giudizi: solo lacrime condivise come forma di sollievo emotivo collettivo.


Questi incontri hanno trasformato il pianto in qualcosa di accettabile, quasi trendy. E i crying café sono semplicemente l'evoluzione di questa pratica: spazi dove puoi fare ruikatsu quando vuoi, da solo o con altri.


Sono nati perché in Giappone l'emotività è super controllata. Piangere pubblicamente è un tabù, e questi luoghi diventano un'alternativa empatica alla repressione delle emozioni. I crying café hanno semplicemente trasformato questa pratica in qualcosa di più accessibile.



Come funziona?

In generale è semplice. Entri e piangi.


Ok, possiamo dire anche altro: consumi un drink e piangi (pensando alla pizzeria chiusa). O stai in silenzio. O ti confidi. Ci sono anche opzioni più elaborate: hotel con stanze dove gli ospiti possono passare del tempo in uno spazio pensato per far scattare le lacrime.


La stanza viene fornita con film accuratamente selezionati per suscitare emozioni, fazzoletti a portata di mano e comfort. Immagino ci siano i film degli Avengers.



Ha senso o è solo una trovata strana?

Guarda, lo so che sembra assurdo. Ma pensa a quante volte hai dovuto trattenere le lacrime perché "non era il momento giusto". I crying café incarnano anche una reazione culturale alla pressione intensa della vita giapponese. Rompono uno schema solido.


Ora, quando sentirai parlare di "stranezze giapponesi", potrai fare un sorrisetto saggio. Saprai che dietro un "crying café" non c'è follia, ma un bisogno umano che incontra una rigida regola sociale (non sfogarsi), e trova una soluzione.



👩🏻‍💻 Angolo di studio

涙活 (Ruikatsu) è composto da:

Namida Lacrima

Katsu Attività/vita


Letteralmente significa "attività delle lacrime" ed è la pratica di cercare attivamente momenti per piangere e liberarsi dallo stress emotivo. Un po' come andare in palestra, ma per le emozioni.



E adesso?

Non serve andare a Tokyo per piangere, ovvio. Puoi farlo anche guardando il tuo conto in banca. Ma almeno lì sei in Giappone.


PS: iscriviti alle newsletter altrimenti mi viene da piangere.




 
 
 

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